Attenzione alla pressione: quali sono i dati che devono preoccupare e come capire se si soffre di ipertensione, tutti i consigli
In Italia i dati sulle morti d’infarto sono molto alti e questo anche perché non viene fatta la giusta prevenzione. Negli ultimi anni i medici cercano di sensibilizzare le persone sull’importanza della prevenzione: sia in campo oncologico che in generale per il resto delle malattie, può davvero salvare la vita.
La maggior parte degli infarti non arriva all’improvviso come si è soliti dire, perché già nei mesi precedenti si hanno avvisaglie di pressioni più alte del normale e spesso anche aritmie, il problema è che le persone non sanno valutare i sintomi e quindi non sono neanche spronate a misurarsi la pressione ogni qual volta si sentono strani.
Nel caso in cui si rilevasse una pressione alta, ad esempio, non bisogna correre in allarme: la pressione sanguigna è estremamente variabile. Sembra assurdo ma anche il nostro stesso umore è strettamente legato alle pulsazioni del nostro cuore: se si è arrabbiati, affamati, tristi o felici, tutto questo influirà sulla pressione, ma non solo. Anche l’alimentazione ad esempio può far variare estremamente la pressione, così come anche le ore della giornata: se si è appena alzati sarà più alta del solito, la sera al contrario sarà più bassa.
Proprio perché così mutevole, è difficile capire quando una pressione alta deve diventare allarmante, ma si può intuire anche in base al controllo costante. A dover preoccupare di solito, sono le pressioni costantemente alte. Per esempio, una pressione costante a 140 potrebbe già iniziare a diventare un campanello d’allarme anche se è al limite della normalità: per essere sicuri si può provare a misurarla la sera, nel caso in cui si abbassasse allora in generale non dovrebbe essere problematica.
Il problema invece è quando si prendono pressioni più alte di 140: in questo caso i medici consigliano di prendere i dati sulla pressione periodicamente per capire se si è trattato di un caso fortuito o se effettivamente si può parlare di ipertensione. Quest’ultima è una condizione per la quale il corpo è molto più esposto alla probabilità dell’infarto.
Come sappiamo, inoltre, quando si prende la pressione si hanno due risultati: la massima e la minima. Nel primo caso è la pressione dopo che il cuore pompa il sangue nelle arterie, nel secondo la pressione che rimane nel sangue in circolazione. Quando si è sani e si controllano i dati, bisogna riferirsi sempre alla massima perché la minima viene guardata dai medici, il riferimento per il paziente invece deve essere sempre il valore della massima che deve stare intorno a 110-140.
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