Il salmone è balzato all’attenzione per le modalità con cui viene allevato e trattato, comprare quello giusto quindi è fondamentale.
I recenti studi e le inchieste hanno portato a galla problematiche di cui si poteva già immaginare il risvolto sulla salute che oggi però sono un vero e proprio allarme. Molte tipologie di salmone sono risultate essere piene di tossine quindi quando si compra al supermercato è doveroso sapere cosa scegliere.
Non solo il prezzo perché talvolta la differenza tra i due è minima, non solo i marchi che comunque non sono sinonimo di garanzia ma è importante identificare quegli aspetti che sono sostanziali e che possono cambiare tutto. Quindi imparare a riconoscere quello di qualità, rapidamente, mentre si fa la spesa.
Salmone, come riconoscere quello pericoloso: attenzione
Questo è essenziale per ovviare al problema ma soprattutto per non doversi affidare a informazioni ma capire personalmente quale tipologia comprare e quale invece evitare del tutto per la propria salute. Piccole differenze hanno invece un impatto enorme sul corpo e quindi vanno studiate minuziosamente, senza lasciarsi troppo prendere dalle offerte, pensando che poiché si tratta di pesce farà bene comunque.
La prima differenza da considerare è tra un salmone allevato e quello selvaggio, nel primo caso si tratta di un prodotto che ha un colore molto chiaro, pallido, si notano sempre delle striature bianche che sono i segni del grasso. La carne in questo caso è molto morbida ma altrettanto grassa. Questa tipologia è stata allevata con mangimi industriali di bassa qualità ed è potenzialmente ricca di tossine con uno squilibrio tra grassi omega 3 e omega 6.
Diverso è il caso del salmone che ha un colore rosa molto più vivido, scuro. La carne in questo caso è magra e compatta, non ci sono strisce chiare. L’animale è stato nutrito con alghe e crostacei, da qui appunto il colorito. È ricco di acidi grassi polinsaturi e quindi fa bene alla salute.
Ci sono pesci che sono anche molto economici quindi si può spaziare molto e in genere preferire quelli piccoli che avendo vissuto meno sono anche meno esposti ai danni ambientali che possono sorgere. Quando si sceglie però un dato prodotto come il salmone, è giusto valutarne la qualità, non ha senso altrimenti acquistarlo perché non si apporta all’organismo il beneficio di cui si è convinti.
Discorso a parte è ovviamente per prodotti confezionati, congelati o surgelati e chiaramente per quello che si acquista già tagliato o affumicato. Queste tipologie richiedono una valutazione differente.