Una turista di 39 anni di Genova stava percorrendo, ormai al buio vista l’ora, un tratto di pista chiuso per manutenzione a Corvara di Badia, quando, per motivi ancora da accertare è andata a sbattere contro il gatto delle nevi che stava battendo la pista guidato da un giovane dipendente della società locale che si occupa degli impianti di Colfosco.
Scattato l’allarme una pattuglia di carabinieri sciatori e il soccorso alpino sono intervenuti sul posto che hanno trasportato la sventurata all’Ospedale Civile di Bolzano dove gli è stata diagnosticata la frattura scomposta del femore destro.
Non è la prima volta che incidenti del genere si verificano durante la fase di chiusura e rifacimento piste. Invitiamo tutti gli amanti dello scii a fare attenzione allo stato di apertura o meno delle piste per evitare incidenti simili che possono essere molto pericolosi.
Negli ultimi anni visto il boom dello scialpinismo c’è stato un vero boom di sciatori che risalgono le piste durante l’orario di chiusura per scendere quando non c’è nessuno, ma questo può risultare in un grande pericolo!
C’è chi tenta una gita in vetta per poi scendere con gli sci, mentre altri preferiscono un giro in slitta o in materassino. Si tratta di attività piacevoli, ma anche associate a un grande pericolo. Per il vostro bene e anche per le condizioni di lavoro degli addetti alle macchine da pista, vi chiediamo di rispettare il divieto di accesso.
Inoltre di solito è severamente vietato rimuovere i materassi di protezione, che hanno lo scopo di rendere la pista da sci sicura per tutti gli ospiti.
Quali sono i pericoli nel visitare i comprensori quando sono chiusi? I grandi gatti delle nevi sono sulle piste per costruire le fondamenta della neve dell’indomani. I conducenti usano spesso argani per preparare le piste, il che significa che le macchine da pista sono fissate con fili d’acciaio e usano l’argano per spostare grandi masse di neve quando preparano le parti ripide.
Il filo d’acciaio che collega il gatto delle nevi è lungo circa 1000 metri. A seconda del terreno, la fune metallica sarà di tanto in tanto nascosta dalla neve, mentre altre volte sarà sospesa in aria quando le macchine da pista sono al lavoro.
Un altro esempio di dove si lavora con i fili, oltre che sulle piste ripide, è quando si preparano i punti di atterraggio nei parchi. I punti di atterraggio dopo i salti sono molto ripidi e spesso si usa un argano per sistemarli. È difficile vedere il filo, soprattutto quando si arriva ad alta velocità e l’illuminazione è scarsa.
Vi preghiamo quindi di rispettare gli orari di chiusura: il giorno dopo vi aspetterà un’area sciistica ben preparata!
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