Non sei in regola con il pagamento delle spese condominiali? Occhio, possono prendersi la pensione. Cosa dice la legge.
Partiamo con una doverosa premessa: pagare le spese condominiali è un obbligo. Infatti, se uno o più condomini non versano le rate dovute per il sostentamento delle spese condominiali, l’amministratore può avviare una procedura esecutiva per il recupero del credito. Accertato il debito, la procedura si apre con l’invio della comunicazione di messa in mora, dando dunque la possibilità al debitore di pagare l’importo dovuto entro un termine prestabilito. Se nonostante la comunicazione, il condomino moroso non dovesse versare la somma dovuta, l’amministratore ha la facoltà di presentare una richiesta di ingiunzione di pagamento attraverso il tribunale.
Il condominio moroso deve dunque versare i canoni per le spese condominiali nel termine di 40 giorni, superato il quale, si procede con l’esecuzione forzata. Si tratta di un meccanismo volto alla tutela del creditore, il quale ha tre vie per ottenere quanto gli spetta: il pignoramento mobiliare, il pignoramento presso i terzi e, il pignoramento immobiliare. Ma sapevate, che anche la pensione può essere oggetto di pignoramento? Significa che parte di essa o l’intero importo mensile, può essere trattenuto dal datore di lavoro o dall’Ente Previdenziale per il soddisfacimento di uno o più creditori.
La procedura avviene a seguito di un procedimento avviato in Tribunale. È frequente che la pensione venga pignorata per saldare i debiti come mutui, debiti fiscali o prestiti personali. Il creditore dunque può adire il Giudice ed ottenere un decreto di pignoramento, attraverso il quale viene autorizzato il prelievo diretto dalla pensione. La questione ha sollevato polemiche, poiché un 70enne di recente è finito in Tribunale. Non ha versato le quote per le spese condominiali e, gli è stata dunque pignorata la pensione.
L’uomo ha deciso di presentare opposizione per spiegare le sue ragioni e, soprattutto perché ritiene si tratti di un abuso. Infatti ha dichiarato: “Si tratta di somme che non potevano essere pignorate per ben due motivi. Prima di tutto perché parte di 1.200 euro con i quali sopravvivo, in particolare 250 euro, sono frutto di una pensione di inabilità per legge non pignorabile. In secondo luogo i restanti 950 euro non possono essere toccati perché rappresentano il minimo vitale, quello sotto il quale non si possano pignorare le pensioni”. Queste le parole dell’uomo che intende procedere legalmente per far valere le sue ragioni. Sarà il giudice a decidere in merito all’accaduto.
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