In molti si chiedono se si devono pagare le tasse su TFR e redditi. I cittadini dovranno fare molta attenzione: cosa bisogna conoscere.Â
Prima di sapere se bisogna pagare le tasse sul TFR è importante sapere questo in cosa consiste. L’acronimo in questione sta per Trattamento di Fine Rapporto ed è un istituto previsto dalla legge italiana che regola il trattamento economico che spetta al lavoratore al termine del rapporto di lavoro subordinato. Questo in sostanza rappresenta una sorta di riserva economica accumulata dal datore di lavoro a beneficio del dipendente, destinata a essere erogata al momento della cessazione del rapporto di lavoro, sia essa dovuta a dimissioni volontarie, licenziamento o pensionamento.
Il TFR viene accumulato anno dopo anno, sulla base dello stipendio del lavoratore e di una percentuale concordata contrattualmente o stabilita per legge. Successivamente viene depositato presso un apposito fondo, solitamente un istituto di credito o un ente di previdenza, a garanzia del lavoratore.
In caso di cessazione del rapporto di lavoro, il dipendente ha diritto di richiedere il pagamento del TFR accumulato, il quale viene erogato in un’unica soluzione o rateizzato a secondo della scelta del lavoratore. Ma cosa succede per quanto riguarda le tasse? Adesso è possibile scoprirlo.
Tasse su TFR e redditi, fai attenzione: cosa dovranno sapere i cittadini
La tassazione del reddito derivante dal TFR, noto come Trattamento di Fine Rapporto, rappresenta un aspetto cruciale da comprendere per i lavoratori e i pensionati. Prima di tutto, bisogna sottolineare che il TFR non viene incluso nella dichiarazione dei redditi, nonostante costituisca una parte della retribuzione del lavoratore. Questo perché, al momento della sua erogazione, il TFR è soggetto a una tassazione separata e pertanto non è necessario inserirlo nella Dichiarazione dei Redditi.
Questa esenzione dall’IRPEF è possibile poiché il TFR è soggetto a una tassazione sostitutiva. In altre parole, il lavoratore non deve calcolare né dichiarare il TFR ai fini dell’IRPEF. Allo stesso tempo neanche il pensionato vedrà l’importo del TFR incluso nel modello 730 o nella dichiarazione precompilata. Tuttavia è importante conservare la Certificazione Unica relativa al TFR per almeno 5 anni, poiché potrebbe essere richiesta dall’Agenzia delle Entrate in caso di controlli futuri sulla corretta gestione fiscale del TFR.
Per quanto riguarda la tassazione effettiva del TFR, la quota finanziaria è generalmente soggetta a un’imposta del 17%. Se però questo viene investito in fondi di previdenza complementare, l’imposta può essere ridotta fino al 15%, con la possibilità di usufruire di una franchigia deducibile.
Inoltre bisogna tenere presente che l’Agenzia delle Entrate effettuerà un conguaglio rispetto alla tassazione provvisoria già applicata al momento della liquidazione del TFR. Questo significa che potrebbero essere apportate correzioni alla tassazione in base alle disposizioni fiscali vigenti.