Cosa succede se l’azienda si trova in difficoltà finanziarie e non riesce a pagare il TFR ai propri dipendenti? Ecco il meccanismo di salvaguardia e protezione per tutelarli.
In ambito industriale ed economico, anche nei momenti di “calma apparente” (ovvero nei periodi considerati di prosperità) non si ha mai la certezza di una stabilità finanziaria che possa prolungarsi nel tempo: le incognite relative all’andamento del mercato ed ai suoi flussi, infatti, richiedono cautela e prudenza massime in ogni momento. Un imprevisto, sia esso di tipo accidentale oppure congiunturale, può minare le sorti di un’azienda anche sana e consolidata letteralmente, dall’oggi al domani, (basti pensare al repentino ed inaspettato “tramonto” del colosso mondiale della Kodak).
Ciò è ancor più vero in periodi di tensioni e transizioni, quale quello attualmente in atto, durante i quali numerosissime realtà aziendale si ritrovano costantemente a dover affrontare periodi di instabilità anche grave e di carenza di liquidità. In questi casi, anche gli obblighi finanziari verso i propri dipendenti subiscono le conseguenze derivanti dalla fase di crisi, ad esempio riguardo alla puntualità dei versamenti salariali e contributivi o alla liquidazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per i dipendenti che interrompono la collaborazione professionale.
Concentriamoci allora sul TFR e domandiamoci: se un’azienda è in crisi di liquidità e se questa crisi si protrae per periodi anche piuttosto lunghi, il dipendente rischia di perderlo? Rischia, in altre parole, di veder sfumare i risparmi messi da parte anche in decine di anni di lavoro, spettanti di diritto, senza poter fare appello? Ebbene, per fortuna la risposta è no: in Italia, infatti, subentra in questi casi un meccanismo di salvaguardia e protezione sociale a tutela di lavoratrici e lavoratori.
La tutela per il TFR garantita a lavoratrici e lavoratori in caso di crisi aziendale
Se l’azienda con la quale si interrompe il lavoro versa temporaneamente o, nel peggiore dei casi, definitivamente in condizioni di crisi finanziaria, la lavoratrice ed il lavoratore potranno comunque ottenere il TFR spettante di diritto attraverso il cosiddetto Fondo di Garanzia: si tratta di un meccanismo di protezione sociale gestito dall’INPS ed è stato istituito proprio al fine di tutelare lavoratrici e lavoratori in casi simili.
Come funziona? Ebbene, al datore di lavoro che si trovi nella situazione di difficoltà finanziaria è richiesto di preparare la documentazione necessaria per avanzare l’istanza, dopodiché può procedere con la presentazione della domanda direttamente all’INPS. La domanda può essere avanzata facilmente per via telematica, accedendo al portale online dell’Istituto e visitando la sezione “TFR – Pagamento Diretto Fondo di Tesoreria”.
Dopo aver inviato la richiesta, l’INPS procederà con la verifica ed effettuerà l’elaborazione, generalmente entro e non oltre 60 giorni dalla ricezione. In base alla normativa vigente, inoltre, il Fondo di Garanzia può essere richiesto sia in presenza sia in assenza di condizione fallimentare dell’azienda. Per maggiori informazioni ed approfondimenti, è consigliabile consultare direttamente l’INPS.