A qualcuno può accadere di vedersi rifiutato il pagamento dei prodotti se si paga in monetine. Ma è legale farlo? La verità dell’esperto.
Il mezzo di scambio che abbiamo scelto per la vendita e l’acquisto di beni è il denaro e come ben sappiamo esso può essere in contanti, ergo monete o banconote, oppure può essere versato tramite bancomat, quindi con il pagamento elettronico. E può succedere che per raggiungere la cifra che dobbiamo pagare abbiamo a disposizione solo monetine, nello specifico monete da 1 o 2 centesimi, 5 centesimi e così via.
Accade che però, al momento di pagare al supermercato o in un negozio, ci si senta dire che non possono essere accettate. In un video di Massimiliano Dona, presidente di Consumatori.it sui social, si parla proprio di questo tema, che è di certo assai rilevante. Il motivo di questo rifiuto è, secondo quanto viene risposto ai clienti che tentano di pagare con le monetine, che le banche non le accettano oppure che non sono più circolanti e altro ancora. Ma è davvero così? È quindi illegale pagare un bene di consumo con solo monetine? Scopriamo qual è la verità.
Pagare con le monetine in negozio, si può fare? La risposta che non ti aspetti
Secondo il Decreto Legge del 24 aprile 2017, poi divenuto legge il 21 giugno 2017, si stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2018, il conio di monete metalliche in euro da 1 centesimo o due centesimi di euro è sospeso da parte del nostro Paese. Non si trovano quindi monetine “nuove” a partire dal 2018.
Ma la legge, però, decide anche se un consumatore deve raggiungere un importo tot per poter arrivare a tale somma, come richiesto dal negoziante e se paga in contanti, è libero di usare monete da uno e due centesimi per poter saldare il conto. Ragion per cui, coloro che decidono di rifiutare il pagamento con le suddette monetine sta commettendo qualcosa di illegale proprio perché la legge stessa prevede il pagamento anche con le monetine.
Di solito, la scusa è sempre la stessa, ovvero che si tratta di monete non più accettate dalle banche, ma questo non sarebbe vero, come spiega anche la legge: “Resta impregiudicato il corso legale delle monete metalliche in euro destinate alla circolazione di valore unitario pari a un centesimo e a due centesimi di euro secondo le norme ad esse applicabili”. Ergo, le monete da 1 o 2 centesimi di euro sono ancora valide economicamente e si possono anche versare nei vari istituti di credito.