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Visite ed esami, addio alle ricette dei medici di famiglia: cosa bisogna fare subito

Per eseguire visite ed esami è tempo di dire addio alla classica ricetta dal medico di famiglia, c’è una novità molto importante. 

Il Sistema Sanitario Nazionale sta cambiando e lo fa anche attraverso variazioni di quelle metodiche che, per lungo tempo, hanno accompagnato i cittadini. Un nuovo regolamento finanziario uguale per tutti, con i medesimi importi, iter burocratici semplificati, nuove possibilità per utilizzare il ticket sanitario, c’è in atto un cambiamento profondo e radicale.

Visite ed esami, addio ricette
Addio alle ricette mediche- (Gentechevainmontagna.it)

L’obiettivo del Governo è la semplificazione, la riduzione degli sprechi e la possibilità di intervenire su quelle che sono abitudini ormai consolidate.

Visite ed esami, addio alle ricette dei medici

Le prescrizioni di visite ed esami nell’ultimo periodo sono cresciute in maniera importante, cosa che unitamente al resto grava sul sistema sanitario e ne rende difficile la gestione. Non sorprende quindi che ci siano liste d’attesa lunghe, secondo l’Istat sono 3 milioni gli italiani che rinunciano a curarsi e il Governo quindi deve intervenire.

Visite ed esami addio ricette
Ricette, cambia tutto- (Gentechevainmontagna.it)

Al momento l’obiettivo è puntare a liste d’attesa di massimo 15 giorni, questo vuol dire lavorare su quella che viene chiama appropriatezza prescrittiva. I medici di famiglia emettono troppe ricette secondo il Governo, anche laddove talvolta le prestazioni non sono necessarie.

Si stima uno spreco di 10 miliardi annui. Per il 2024 è in atto quello che viene chiamato lo scudo penale, secondo il nuovo decreto è in fase di studio la possibilità per gli ospedali di acquistare dai medici l’intramoenia per intensificare questo comparto e quindi gestire meglio le liste.

Per l’appropriatezza descrittiva che mira a ridurre le liste d’attesa ci sarà l’obbligo vincolante per il medico di indicare in ricetta il quesito diagnostico, al fine di tracciare bene le relative aree diagnostiche interessate. Con questo sistema che sarà però centralizzato e quindi andrà a valutare ogni singolo caso ci sarà la possibilità per tutti di arginare il comportamento anche di un solo medico.

La questione si traduce in parole povere in meno ricette, sempre più mirate e attente quindi esami ma solo se necessari, come le visite. Un taglio per far fruttare meglio il Sistema e per non sovraccaricarlo come oggi avviene. Resta ovviamente libera la possibilità per i cittadini di rivolgersi alle strutture privatamente e di eseguire gli esami del caso senza però essere inglobati nelle liste d’attesa pubbliche che devono essere riservate a chi necessita realmente di quel dato esame e deve quindi fare i conti con tempistiche che spesso sono eccessive.

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