T-shirt e felpe per amanti della montagna!
L’arrivo dell’autunno, accompagnato dai suoi capricci meteorologici, porta gli appassionati di montagna e outdoor a vivere una fase di malinconia, carica dei ricordi dell’estate appena trascorsa. Una sensazione destinata a scomparire alla vista delle prime sfumature autunnali dei boschi. Il foliage, uno dei fenomeni naturali più suggestivi e fotografati al mondo, rappresenta una ragione perfetta per mettersi in cammino. Andiamo allora a scoprire le mete migliori lungo lo Stivale in cui organizzare dei trekking autunnali. Ma prima, acculturiamoci un po’!
Foliage è un termine francese?
La risposta è no. Foliage è un termine di origine inglese, in uso dal XII secolo, che deriva a sua volta dal termine francese feuillage. Pertanto la pronuncia corretta non è ‘fɔˈljaʒ’ (tipo fromage) ma ‘foʊliɪdʒ’ con accento sulla prima sillaba e “a” muta. Il suo significato è letteralmente “fogliame”. Difatti l’espressione corretta da utilizzare per indicare le foglie che cambiano colore prima di cadere alle porte dell’inverno sarebbe “fall-foliage”, il fogliame dell’autunno.
Qual è l’origine scientifica del foliage?
Le colorazioni assunte dalle foglie in autunno derivano da processi biologici a carico dei pigmenti fogliari. L’accorciamento delle giornate e l’abbassamento termico inducono un arresto nella produzione di clorofilla, responsabile del colore verde delle fronde. Emerge così il colore degli altri pigmenti accumulati nei tessuti, come i carotenoidi (responsabili delle sfumature dell’arancio) e i flavonoidi (sfumature rosso –violacee). Secondo alcuni studiosi, il viraggio di colore fungerebbe anche da deterrente per alcuni insetti nocivi, che sarebbero portati a interpretare i colori accesi assunti dalle foglie come un segnale di pericolo.
Da evidenziare che non tutte le piante presentino tale fenomeno, che è caratteristico solo di un quarto delle specie caducifoglie.
Il periodo migliore per ammirare il foliage
Le variazioni cromatiche dei boschi rappresentano un processo graduale che ha inizio nel mese di settembre per raggiungere l’apice tra ottobre e novembre. Verso dicembre la caduta delle foglie porta alla conclusione dello spettacolo di colori. Difficile dire a priori quali siano i giorni o le settimane migliori per ammirarlo. Anche perché il fenomeno subisce variazioni annuali nella medesima località in funzione dell’andamento climatico dell’anno. Molteplici località dispongono però di webcam, che possono aiutare a distanza a verificare lo stadio di arrossamento delle foglie.
I luoghi migliori dove ammirare il foliage in italia
A livello globale, le località che annualmente attraggono il numero maggiore di turisti armati di macchina fotografica pronti ad immortalare le sfumature del foliage sono
Canada, Giappone
Senza andare lontano, l’Italia in autunno vede i versanti di Alpi e Appennini diventare un caleidoscopio di colori.
I boschi italiani più belli in autunno
Non è certamente facile identificare i boschi più belli d’Italia ove ammirare il foliage. Una scelta naturalmente affetta dalla soggettività. Prendiamo dunque quella che segue come una selezione di località suggestive, una per ogni regione italiana, perfette per trekking autunnali.
- Valle d’Aosta – Val Ferret – Ai piedi del Monte Bianco è possibile ammirare meravigliosi boschi di larici. Un percorso consigliato è la pista forestale raggiungibile dalla frazione di Lavachey in direzione del rifugio Bonatti.
- Piemonte – Parco Nazionale Gran Paradiso – Lo stesso Ente Parco consiglia sul versante piemontese di esplorare il sentiero del vallone del Roc, sopra Noasca (TO). Qui è preservato uno degli ultimi boschi di faggio della zona.
- Lombardia – Val Masino – Il bosco più affascinante si raggiunge da Filorera, frazione del comune di Val Masino (SO) procedendo in direzione di Bagni di Masino. Si tratta di una stupenda faggeta che ospita alberi monumentali di oltre 200 anni di età.
- Liguria – Parco Regionale del Monte Beigua – Sono molteplici i percorsi escursionistici che si snodano sui versanti del Beigua. Mete autunnali più consigliate sono la foresta della Deiva a Sassello, la strada megalitica che parte da Alpicella (Varazze) attraversando una meravigliosa faggeta, l’itinerario che da Masone conduce a Forte Geremia.
- Trentino – Val di Non – In Val di Non ogni luogo è perfetto per ammirare il foliage, ma puntando al lago di Tovel, piccola perla del Parco Naturale Adamello Brenta, non si sbaglia mai.
- Alto Adige – Val di Funes – La valle, al cospetto della catena montuosa delle Odle, è un vero e proprio quadro all’aperto in autunno.
- Friuli-Venezia Giulia – Val Degano e bosco bandito – La Val Degano è una delle sette valli della Carnia. Un angolo di Friuli dove esplorare boschi e borghi. In autunno diventa particolarmente suggestivo il bosco bandito che sovrasta la frazione di Gracco (UD), foresta curata un tempo dalla Repubblica di Venezia, che ne utilizzò il legname per costruire navi e palafitte.
- Veneto – Bosco del Cansiglio – Il Cansiglio è un altopiano circondato da monti, tra cui il Monte Cavallo e il Pizzoc, che si estende tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone. In autunno la foresta demaniale regionale del Cansiglio si trasforma in una meravigliosa tavolozza in cui le sfumature rossastre dei faggi si mescolano al verde degli abeti.
- Emilia Romagna – Boschi di Carrega – I Boschi di Carrega, a 15 km da Parma, sono il luogo ideale dove osservare il foliage tra castagni, querce e faggi.
- Umbria – Monti Sibillini – Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a cavallo tra Umbria e Marche, è caratterizzato da alte vette e boschi di aceri, faggi e pini. Un bosco in particolare scenografico in autunno è rappresentato dalla faggeta di Castelsantangelo sul Nera.
- Marche – Faggeta di Canfaito – La Faggeta di Canfaito fa parte della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, nel territorio di San Severino Marche (MC). Qui i faggi centenari (fino a 500 anni) in autunno si accendono di colori.
- Toscana – Parco nazionale delle Foreste Casentinesi – Le colline del Casentino, ricoperte di una folta vegetazione, diventano magiche in autunno. Il luogo più noto dove ammirare il foliage è la cima del Monte Penna sopra la Foresta della Lama, raggiungibile dal Passo dei Fangacci.
- Abruzzo – Parco della Majella, bosco di Sant’Antonio – L’arrivo dell’autunno è sicuramente un motivo valido per visitare il bosco di Sant’Antonio, a 1300 metri di quota, raggiungibile in pochi minuti d’auto da Pescocostanzo (AQ). È qui possibile compiere l’anello del Bosco, partendo dal piazzale antistante la scuola di sci di Pescocostanzo. Il sentiero numero 10 si snoda nella faggeta per 4 km, consentendo di raggiungere in un’ora di cammino l’Eremo di Sant’Antonio.
- Lazio – Faggeta del Cimino – Un bosco di faggi secolari con un’estensione di circa 50 ettari a pochi chilometri da Soriano nel Cimino (VT). La faggeta riveste il Monte Cimino, l’altura più alta della catena dell’Antiappennino laziale dei Monti Cimini (1.053 m).
- Molise – Oasi WWF di Guardiaregia e Campochiaro – Un angolo di paradiso, in cui passeggiando tra cascate e abissi, è possibile ammirare i colori dei rigogliosi boschi di querce, abeti, castagni e betulle.
- Campania – Monti Picentini – Il Parco Regionale dei Monti Picentini si estende tra la provincia di Avellino e quella di Salerno. Gli alberi di questa zona sono in prevalenza faggi, cerri, aceri, ontani, castagni. Un luogo ideale per una passeggiata in montagna a due passi dal mare.
- Puglia – Foresta Umbra (FG) – Situata nel cuore del Gargano, la Foresta Umbra ospita boschi di faggi secolari, aceri e querce che si accendono in autunno. Passeggiando lungo gli itinerari che accompagnano gli escursionisti tra faggi, tassi, cerri, aceri, agrifogli e carpini, è possibile scoprire esemplari secolari, quale lo Zeppino dello Scorzone, un pino d’Aleppo di ben 700 anni che veglia sulla strada tra Peschici e San Menaio.
- Basilicata – Parco del Pollino – Nel Parco più esteso d’Italia, l’autunno porta con sé uno spettacolo cromatico indimenticabile, in cui il rosso degli aceri si mescola al giallo dei faggi e al verde dei pini.
- Calabria – Parco Nazionale della Sila – Aceri, pioppi, faggi e castagni accendono nei mesi autunnali il Parco di meravigliose sfumature. Tra i numerosi itinerari possibili da non perdere è l’anello della Sila Piccola che parte dalla Località Tirivolo vicino Zagarise (CZ). Un itinerario che si sviluppa tra boschi di faggi secolari.
- Sicilia – Monti Nebrodi – Nella Sicilia orientale si snodano lungo la Dorsale dei Nebrodi 63 km del Sentiero Italia. Un percorso che consente di ammirare boschi di faggio, cerro e acero, scoprendo qui e là dei laghetti e stagni naturali d’alta quota.
- Sardegna – Bitti, Barbagia – La Barbagia è una subregione storica della Sardegna centrale che geograficamente si estende dal massiccio del Gennargentu fino all’Ogliastra. In autunno gli abitanti dei borghi aprono le proprie case ai visitatori accompagnandoli in un percorso enogastronomico ed artistico sensazionale. Per gli amanti dell’escursionismo si consiglia Bitti, località di partenza di numerosi sentieri che attraversano boschi ricchi di cascate e laghetti.
Trekking nel foliage. Attenzione ai capricci dell’autunno
L’autunno è una stagione di passaggio, in cui temperature e meteo cambiano repentinamente. È dunque bene partire equipaggiati al meglio per un trekking, sempre dopo aver dato un attento sguardo alle previsioni meteo. Di seguito una serie di consigli per partire in sicurezza.
- Attenzione al meteo. Controllare le previsioni anche fino all’ultimo minuto!
- Calcolare bene i tempi. In autunno le ore di luce diminuiscono progressivamente e al calare della sera anche le temperature crollano. È bene dunque programmare una uscita considerando attentamente le distanze e i tempi di percorrenza.
- Abbigliamento: impermeabile e caldo. Consiglio più semplice è vestirsi a strati. Quindi sì alle t-shirt traspiranti ma senza dimenticare di portare con sé un pile e una giacca impermeabile da usare come guscio. Pantaloni lunghi e impermeabili. Sempre bene mettere nello zaino guanti, berretto…e frontale! Anche una coperta isotermica, che pesa e ingombra poco, può essere una buona idea.
- Scarponi da trekking. Stop alle scarpe basse da escursionismo leggero. Qui tocca affrontare fango e umidità! Non sono ancora necessari gli scarponi invernali ma è bene dotarsi di calzature alte alla caviglia, antiscivolo, meglio se impermeabili.
- Ramponi e ramponcini? Prima di partire per trekking in quota, è consigliabile informarsi sulle condizioni dell’itinerario visitando forum o contattando eventualmente dei rifugi della zona. Per stare più tranquilli ci si può dotare di ramponcini leggeri. Ricordando che non siano idonei a pendii ripidi su ghiaccio o neve, ma perfetti per sentieri con pendenze modeste. È bene tenere a mente che anche a quote di media e bassa montagna le temperature notturne possono portare a gelate su sentieri. Fate attenzione soprattutto di prima mattina e in zone d’ombra.