Cresciuto fra le falesie tedesche del Frankenjura, nel mito di Wolfgang Gullich, un simbolo universale dell’arrampicata sportiva, Alexander Megos è diventato il primo climber al mondo a salire “a vista” una via di 9a, uno dei tanti motivi per cui è considerato il climber tedesco più famoso al mondo.
Alexander Megos nasce a Erlangen, in Germania, il 12 agosto del 1993. È il padre Jorgos ad introdurlo alla scalata, alla tenera età di 6 anni, con cui, oltre ad arrampicare in falesia, già all’età di 10 anni, compie alcune salite di vie multipitch. A 12 anni Alex comincia ad allenarsi in modo sistematico e a scalare più di una volta la settimana. A partire dal 2006 frequenta la palestra dell’associazione bavarese di arrampicata e successivamente la sede federale di arrampicata sportiva di Erlangen, dove il suo talento viene notato da Patrick Matros e Ludwig Korb, che ancora oggi sono i suoi allenatori.
Nel 2007 Alex sale il suo primo 8a e nel 2009 scala la “Drive by shooting”, la sua prima via di grado 8c. Due anni dopo arriva al 9a con la salita di “San Ku Kai”.
Contemporaneamente alla scalata su roccia partecipa alle competizioni agonistiche giovanili. Vince il Campionato tedesco nel 2008 e nel 2009, mentre nel 2010 trionfa nel Campionato Europeo. Nello stesso biennio vince nove delle dieci prove di Coppa Europa giovanile, impresa che nessun atleta era mai riuscito a fare prima di lui. L’anno successivo Alex è sul secondo gradino del podio nel Campionato mondiale.
Il passaggio dalle categorie giovanili agli assoluti risulta essere, almeno inizialmente, più difficile del previsto, per questo motivo, a partire dal 2012, si allontana parzialmente dal mondo delle competizioni, dedicando quasi tutto il suo tempo e le sue energie alla scalata su roccia.
Qui i risultati arrivano e sono subito eclatanti: Alex stupisce il mondo della scalata per la velocità con cui riesce a conquistare le vie che affronta. In pochi tentativi risolve itinerari che avevano richiesto ad altri top climber settimane o addirittura mesi di lavorazione. A partire dal 2010 gli appassionati di climbing non aspettano altro che vedere il ragazzo tentare la sua prima scalata su un 9a. Nel 2013 il candidato a fare questa grande impresa è il solito Adam Ondra, che già ha sfiorato più volte la prestazione. Precedentemente, infatti, aveva già salito in quello stile vie di quel grado, ma, coerentemente con l’etica rigorosa che lo contraddistingue, dopo la ripetizione ne aveva ridimensionato la difficoltà a 8c+. Nel marzo del 2013 la notizia fa finalmente il giro del web: qualcuno ha salito a vista il 9a di “Estado Critico”, una via nella falesia spagnola di Siurana. Non si tratta però del celeberrimo Adam Ondra, ma di un altro giovane talento, ancora sconosciuto ai più: Alexander Megos, appunto.
Questa realizzazione lo fa entrare di diritto nella storia dell’arrampicata sportiva.
Nel 2014 sale svariate vie, tutte di difficoltà fra l’8c+ e il 9a+ e torna a stupire per la velocissima ripetizione della mitica “Action Directe”, nel Frankenjura, la prima via di 9a al mondo. Altrettanto impressionante è il tempo che impiega a scalare il “Biographie”, a Ceüse, in Francia, itinerario di riferimento per il grado 9a+, che lui termina in una sola giornata di tentativi.
In quello stesso anno si mette alla prova con la scalata di alta difficoltà sulle vie alpine, aprendo con Roger Schäli, “FLY”, una nuova via di 20 tiri a Staldeflue, in Svizzera, che con il suo grado massimo di 8c è una delle multipitch più difficili al mondo. Nel dicembre del 2015 arriva a toccare i grado 9b con la ripetizione di “First Round First Minute”.
Dopo aver raggiunto questi grandi risultati nella scalata su roccia, Alex torna a dedicarsi alle competizioni internazionali con maggiore maturità atletica e psicologica, ottenendo risultati ottimi. Nel 2017 è vicecampione europeo nel boulder e nel 2018 arriva primo nella prova di Coppa del Mondo Lead a Briancon e terzo a Chamonix. Sempre nel 2018 guadagna il bronzo nel Campionato del Mondo Lead e l’argento nel 2019, assicurandosi anche un posto per le olimpiadi di Tokyo, dove però non riuscirà ad accedere alle finali.
Il ritorno alle competizioni non lo distrae dai suoi obiettivi in falesia, che lo vedono costantemente far parte dei climber che spingono lo sport verticale verso limiti di difficoltà ancora inesplorati.
A maggio del 2018 libera finalmente “Perfecto Mundo” nella falesia di Margalef in Spagna, una linea che aveva chiodato e provato a lungo con il mitico scalatore americano Chris Sharma. Megos le assegna il grado 9b+, ovvero quasi al limite della scala delle difficoltà sino ad allora salite. Soltanto il solito Ondra era riuscito a fare di meglio l’anno precedente, liberando nella falesia norvegese di Flatanger la via “Silence”, da lui gradata 9c.
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