Prima di partire per una lunga e faticosa escursione ci sono alcuni aspetti che non devono essere sottovalutati. Uno di questi è l’alimentazione, che deve tener conto delle energie spese per praticare il trekking e fornire tutti i nutrienti necessari per evitare cali di zucchero o altri problemi. Anche l’idratazione è essenziale, soprattutto nelle giornate più calde.
Quando si parla di alimentazione legata al trekking non ci si riferisce solo ai cibi da portare nello zaino, ma anche ai pasti da affrontare prima e dopo una lunga scarpinata. Spesso molte escursioni iniziano alla mattina, quindi può avere senso concentrarsi sulla cena e la colazione consumate nelle ore precedenti. Di solito l’ultimo pasto della giornata tende a essere il più leggero, anche per rendere più facile addormentarsi, ma prima di un grande sforzo fisico è consigliabile mangiare più del solito e privilegiare i carboidrati, essenziali per garantire una buona riserva energetica. È consigliabile anche consumare della verdura e della frutta, preziose fonti di zuccheri, e aumentare l’idratazione. È meglio evitare, invece, gli alimenti che contengono tante proteine, non così utili per lo sforzo fisico richiesto dal trekking.
La colazione, che è opportuno evitare di fare a ridosso della partenza, deve fornire una buona quantità della scorta energetica dalla quale si attingerà nel corso del trekking. È possibile orientarsi sul pane tostato o le fette biscottate con miele, marmellata o crema di nocciola, ma anche i cereali o i biscotti secchi non sono vietati. Altri alimenti adatti allo scopo sono la frutta matura e gli affettati come il prosciutto, la bresaola o lo speck sgrassato.
Lo sforzo fisico richiesto dal trekking può far perdere fino a due litri di liquidi all’ora, che devono essere reintegrati bevendo un po’ d’acqua ogni mezz’ora, magari arricchita con dei sali minerali. Meglio evitare il caffè, perché può avere un effetto diuretico, e gli alcolici, che non solo rallentano i riflessi, ma possono anche alterare la termoregolazione.
Ogni ora bisogna mangiare degli alimenti che il corpo è in grado di digerire in fretta come una mela, piccole quantità frutta disidratata o essiccata, delle barrette con muesli o frutta secca, della cioccolata o dei biscotti secchi.
Durante la pausa pranzo è meglio evitare di appesantirsi troppo e prediligere degli alimenti con indice glicemico medio. Un semplice panino con prosciutto magro e bresaola è adatto all’occasione
Al termine di una lunga giornata di trekking non si desidera fare altro che riempirsi la pancia, ma anche in questo caso bisogna fare attenzione alla scelta degli alimenti. Bisogna evitare gli insaccati e le carni, perché possono aumentare il carico di acido urico prodotto durante l’attività fisica. È meglio privilegiare le minestre in brodo, ricche di sali minerali, o i legumi, ottimi per fare il pieno di proteine vegetali. La frutta e la verdura aiutano a recuperare le proteine perse, mentre alimenti come il riso, la pasta, la polenta e le patate aiutano a ricostruire le riserve di glicogeno.
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