Trekking

Trekking, perché rinunciarci da anziani? I consigli da seguire

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Marco Garghentino

Camminare su un sentiero di montagna, lasciandosi accompagnare dai suoni della natura e catturare dalla bellezza del creato. Questa, per molti, è la vera essenza del trekking.

Un’attività che permette di tenersi in forma, visitare paesaggi magnifici e vivere esperienze indimenticabili.

Un mix al quale gli amanti della montagna difficilmente riescono a rinunciare, anche da anziani.

Ma perché smettere di fare trekking dopo una certa età?

Con il passare degli anni, certo, il fisico cambia, si indebolisce e un’escursione sui monti potrebbe diventare troppo pericolosa, ma, seguendo qualche semplice consiglio, anche gli over 65 possono continuare a fare trekking.

Trekking per anziani

Camminare può finire con l’allungare la vita. Soprattutto se questa azione viene compiuta nel verde, a stretto contatto con la natura e lontano dallo stress della quotidianità.

Una vera e propria cura che può cambiare in positivo, e di molto, la qualità di vita di una persona anziana, consentendogli di restare attiva sia a livello fisico che mentale.

Immagine | Unsplash @Sk – Gentechevainmontagna.it

Negli over 65, fare una passeggiata in un bosco o del trekking in montagna, riporta spesso alla mente ricordi legati alla propria infanzia, quando il contatto con la natura era pressoché quotidiano e sicuramente più profondo di quello vissuto oggigiorno.

Un’attività di questo genere permette di tenere in movimento i muscoli del proprio corpo, ma anche di stimolare il cervello, attraverso il susseguirsi di ricordi, osservando ciò che di stupendo il paesaggio ha da offrire e ascoltando quello che la natura vuol far sentire.

La montagna, in particolare, può rivelarsi un luogo ideale per gli anziani, soprattutto se vissuta a quote non eccessivamente elevate.

Qui è possibile tenersi attivi con camminate di vario genere, seguendo percorsi adatti al proprio livello di allenamento, oltre che al proprio stato di salute e ai naturali limiti posti dall’avanzare dell’età.

Una serie di aspetti che non deve assolutamente essere sottovalutata, ma che non deve neppure diventare un pretesto per fermarsi e sentirsi costretti a rinunciare a qualche escursione in montagna.

L’esercizio fisico è vitale per chiunque, a ogni età, tanto che diversi studi medici hanno dimostrato come l’attività fisica aiuti a proteggere il proprio corpo da diversi problemi fisici e mentali. Tra questi le malattie cardiovascolari, l’ictus, il diabete e alcuni tipi di cancro o di demenza.

Fare trekking per le persone di una certa età può risultare sicuramente più faticoso e talvolta pericoloso, ma l’importante è agire sempre consapevolmente e con la giusta attrezzatura.

Dopo aver consultato il proprio medico e aver appurato quali sono le azioni che devono essere assolutamente evitate, nel rispetto della propria condizione fisica personale, anche una persona over 65 può divertirsi facendo trekking in montagna, prestando attenzione ad alcune regole che possono comunque tornare molto utili anche ai più giovani.

Consigli utili

Vediamo ora quale può essere qualche consiglio utile da seguire nel caso in cui si sia over 65, ma si abbia comunque intenzione di svolgere l’attività del trekking in montagna.

Qualche piccola regola che può aiutare a muoversi in sicurezza e nel rispetto dei propri limiti fisici, evitando così di mettere se stessi e gli altri in potenziali situazioni di pericolo.

Prevenire è, infatti, sempre meglio che curare. In montagna ancora di più.

Immagine | Unsplash @AzizAcharki – Gentechevainmontagna.it

Per questo, il CAI ha redatto insieme alla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria un vademecum rivolto agli anziani che non vogliono rinunciare a qualche escursione sui monti.

1. Prima regola da seguire è selezionare esclusivamente delle escursioni che prevedono uno sforzo fisico limitato e un’andatura lenta. Ciò aiuterà il fisico a non sforzarsi eccessivamente in poco tempo, lasciando apprezzare meglio paesaggio e compagnia.

2. Legandosi a quanto appena detto, fondamentale è scegliere accuratamente l’itinerario da percorrere, valutando dislivello, lunghezza del percorso, tipo di terreno, tempo di camminata e le previsioni meteo. Tutti aspetti che devono essere presi molto sul serio, così da capire subito se l’attività scelta può essere sostenuta dal proprio fisico oppure no. Andare oltre i propri limiti, soprattutto a una certa età, non è mai una buona idea in montagna. Qualora si volesse visitare un rifugio, utile potrebbe essere anche avvisare i gestori del proprio arrivo, così da far conoscere la propria posizione a qualcuno ed essere rintracciati più facilmente in caso di necessità. In ogni caso, è comunque sempre molto importante informare un proprio familiare o un conoscente sul tipo di attività che si andrà a svolgere e, in particolare, il luogo in cui si è diretti.

3. Portare con sé l’attrezzatura necessaria e corretta, in base al tipo di percorso che si è deciso di affrontare. Stagione, quota e conformazione del terreno influiscono su questa scelta, ma è sempre bene ricordare che oggetti quali bastoncini telescopici, occhiali da sole, crema protettiva, kit di primo soccorso, cellulare con un’opzione di ricarica (es: un powerbank portatile, ndr) e una mappa del percorso non dovrebbero mai mancare nello zaino di un’escursionista.

4. Anche l’abbigliamento deve essere selezionato in base alla tipologia di percorso scelto, alla stagione e alla quota. Fondamentale è avere nello zaino dei vestiti di ricambio, così come degli indumenti che possano permettere di ripararsi dalla pioggia, dal sole eccessivo o, in ogni caso, da un repentino cambiamento climatico.

5. Importante quando si fa del trekking in montagna, soprattutto dopo una certa età, è avere a disposizione sempre le giuste scorte di acqua e cibo. Durante la propria escursione, integrare liquidi è essenziale, sebbene la sensazione di sete negli anziani possa essere ridotta (soprattutto in inverno, ndr). Per quanto riguarda il cibo, esso dovrebbe essere altamente calorico, ma digeribile facilmente e di rapida assimilazione.

6. Se si è affetti da qualche patologia, è praticamente d’obbligo portare sempre con sé nello zaino tutte le medicine di cui si ha bisogno e che devono essere assunte durante la giornata. Utile è anche avere a portata di mano un tesserino sanitario, il quale può indicare anche eventuali allergie ai farmaci, così come dei numeri di telefono da contattare in caso di emergenza.

7. Camminare in compagnia è sempre meglio che camminare da soli, ma soprattutto è più sicuro. Dopo una certa età sarebbe meglio evitare di fare del trekking in solitaria, preferendo un’attività di gruppo. Ciò renderà la camminata più piacevole e spensierata e darà anche la possibilità di essere assistiti celermente da un compagno di viaggio in caso di necessità.

8. Se vittime di un incidente grave (es: un malore, un trauma o un altro tipo di evento avverso), è doveroso contattare immediatamente il Numero Unico di Emergenza 112 (in alternativa il 118, dove il 112 non è attivo, ndr) e attenersi alle indicazioni date dagli esperti al telefono. In caso di ferite lievi, si può ricorrere invece al kit di primo soccorso, il quale deve sempre essere presente nello zaino.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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