È proprio quando abbassi la guardia che puoi ritrovarti a cadere in una situazione di pericolo.
Per questo, in montagna è sempre opportuno procedere con la massima prudenza e analizzando con attenzione il paesaggio nel quale ci si ritrova a camminare.
Ciò vale anche per il trekking, disciplina che con l’avvento della primavera inizierà a essere praticata sempre con maggior frequenza dagli appassionati, sfruttando il clima più mite e soleggiato che questa stagione sa offrire rispetto alle precedenti.
Un fattore al quale bisogna continuare a prestare massima attenzione anche in primavera resta però quello rappresentato dalla neve.
Gli amanti della montagna lo sanno bene, ogni escursione in questa meraviglia della natura deve sempre essere pianificata con intelligenza e la giusta conoscenza.
Una massima che vale per ogni stagione, ma che assume un valore ancora più profondo in quelle settimane di passaggio tra una stagione e l’altra, in cui il clima presenta solitamente variazioni maggiori.
L’ingresso nella stagione primaverile, non fa eccezione.
In questo periodo le temperature iniziano ad alzarsi nelle ore centrali della giornata, restando però ancora basse al mattino e alla sera (oltre che ovviamente di notte).
Un clima che porta la neve invernale presente sulle montagne a sciogliersi in maniera disomogenea, creando così potenziali pericoli.
Essa inizia, infatti, a presentarsi a macchie sui versanti o ad accatastarsi nei valloni, oltre che in quota, dove il vento forte e le temperature più basse ne aiutano la conservazione.
Ciò comporta una trasformazione nel paesaggio di montagna, la quale non deve essere assolutamente sottovalutata da chi decide di praticare del trekking primaverile.
Utili a capire quali possono essere i pericoli rappresentati dalla neve per chi pratica trekking in primavera sono le parole di Rubino De Paolis e riportate da L’Aquila Blog.
“Siamo in un periodo dell’anno che può presentare insidie al pari del periodo di inizio stagione invernale”.
Istruttore di alpinismo e di scialpinismo, nonché direttore della scuola Nestore Nanni della sezione dell’Aquila del CAI, De Paolis ha sottolineato come in primavera sia facile lasciarsi prendere dall’entusiasmo e infilare gli scarponi per percorrere qualche sentiero di montagna, ma ciò deve sempre essere fatto con la massima prudenza.
“In questo periodo della stagione c’è un’escursione termica elevatissima, la neve e il ghiaccio che si formano durante la notte si sciolgono nelle ore centrali delle giornate calde e una valanga può venir giù dalla montagna anche senza stimoli e percorrere molti metri”.
L’esperto si riferisce alle valanghe di slittamento che possono spesso creare situazioni di pericolo improvvise e che si possono manifestare in particolar modo in momenti di passaggio tra una stagione e l’altra.
Indispensabile per cercare di ridurre sempre al minimo la possibilità di trovarsi in potenziali situazione di pericolo è affidarsi a delle guide esperte e studiare i tracciati che si decide di percorrere, come sottolineato sempre da De Paolis.
“Durante la notte la neve s’indurisce molto e i sentieri ghiacciano. Riconoscere il ghiaccio sottile e infido è spesso difficile. Occorre essere bene attrezzati e anche saper usare l’attrezzatura che si ha con sé: vale per qualsiasi situazione, anche con gli sci. La raccomandazione è sempre la stessa: affidarsi a guide esperte, dotarsi di tutto l’occorrente, consultare le previsioni meteo e il portale Meteomont soprattutto per verificare il grado di pericolo valanghe”.
Molto importante resta, poi, affrontare la montagna con la giusta attrezzatura. Dagli scarponi agli occhiali da sole o alla mascherina per gli occhi, tutto può fare la differenza quando si decide di risalire la montagna. Soprattutto quelli obbligatori sui terreni innevati, come l’Artva, la pala e la sonda.
“L’invito a chi ama la montagna e vuole avvicinarsi ad essa, è di prepararsi nel modo giusto, ad esempio frequentando i corsi di scialpinismo”.
Anche noi ci uniamo alle parole dell’esperto De Paolis, ricordandovi come conoscenza e prudenza siano due compagni di viaggio che non dovrebbero mai mancare nei vostri zaini da trekking.
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