La montagna è un luogo che nei secoli ha ispirato la costruzioni di luoghi sacri in cui riflettere. Eccone 3 che devi visitare subito.
I motivi per cui, nel corso dei secoli, alcune zone di montagna sono state scelte per la costruzione di luoghi sacri o di ritiro spirituale sono molti. In parte sono corrispondenti ai motivi che hanno portato alla costruzione di castelli in cima a colline o lungo i fianchi delle montagne.
La posizione rialzata garantisce sicurezza e la possibilità eventualmente di approntare una qualche forma di difesa contro i nemici. Ma se i castelli sorgono solitamente in alto per segnalare anche la propria potenza sul territorio, i santuari si aggrappano invece ai costoni rocciosi più alti per simboleggiare la volontà di avvicinarsi in qualche modo a Dio.
Tutta Italia è punteggiata da queste strutture che offrono adesso molto spesso i propri spazi anche ai non religiosi. Da nord a sud questi sono i tre luoghi solenni che puoi inserire nelle tue prossime vacanze per un momento diverso da trascorrere con la famiglia.
Tre santuari di montagna da visitare
Non si può non iniziare con quello che è entrato anche nel Guinness dei Primati. Il santuario si trova nella zona di Cuneo ed è quello dedicato a Sant’Anna di Vinadio, Alta Valle Stura. Si tratta di un luogo che apre ogni anno ai visitatori con un tema diverso, sempre ripreso dalle Sacre Scritture. Come accennato, Sant’Anna di Vinadio ha un primato ed è quello di essere il santuario più alto d’Europa.
La costruzione si trova infatti a oltre 2000 metri di altitudine. Si tratta di un santuario che vive a cavallo tra Italia e Francia e può essere utilizzato anche come punto di partenza per esplorare le montagne più alte che si trovano nella zona. La costruzione non è particolarmente antica ma non per questo meno scenografica.
Scendendo verso il centro Italia non puoi lasciarti sfuggire l’occasione di visitare l’eremo di San Bartolomeo in Legio. Un luogo in cui ritrovare anche le tracce di quello che fu Papa Celestino V, che intorno al 1250 quando ancora si chiamava Pietro Angelerio dal Morrone, decise proprio di scavare e costruire questo santuario al confine tra Maiella e Morrone.
Tra le altre cose, da notare come la visita all’ Eremo di San Bartolomeo in Legio permetta di attraversare un sentiero che fa parte dell’Eco museo del paleolitico che si trova nella Valle Giumentina. Si trova invece in Calabria, all’interno del meraviglioso parco del Pollino, il santuario di Santa Maria di Costantinopoli di Papasidero.
In parte come l’eremo abruzzese anche il santuario dedicato alla Vergine di Costantinopoli è stato costruito incastonato nella roccia e nonostante sia stato oggetto di alcune operazioni di restauro nel corso dei secoli e di ampliamenti permette, cosa rara per alcuni santuari di montagna, di tornare indietro nel tempo fino alle prime costruzioni. All’interno è possibile ammirare diversi affreschi tra cui uno dipinto direttamente sulla parete rocciosa e che è stato datato al XVII secolo.
Ma anche il percorso che porta al santuario è un viaggio nella storia dell’arte. Lungo la strada, che assomiglia più a una mulattiera che a una strada tradizionale, che sale verso il santuario si trovano infatti due piccole edicole in cui sono ancora custoditi due dipinti dell’XI secolo che raffigurano rispettivamente Gesù e una Madonna con bambino di autori purtroppo ignoti ma non per questo privi di fascino.