È sempre più in voga scegliere di trascorrere le proprie vacanze in montagna, conciliando il relax con la tutela dell’ambiente. Ecco come.
In questi ultimi anni stiamo verificando come continua a cambiare in modo repentino, e spesso anche violento, il clima. Ci troviamo sempre più spesso di fronte a eventi atmosferici irruenti che portano non poche conseguenze. Il detto ‘non esistono più le mezze stagioni’ non resta solo un modo di dire popolare ma suona quasi come una profezia. Questo ci porta, di conseguenza, a favorire un nuovo modo di agire in rispetto con l’ambiente che ci circonda.
Per questo motivo anche le vacanze possono essere organizzate favorendo due aspetti importanti: il relax insieme al rispetto per l’ecosistema. Questa nuova forma mentis si sta diffondendo soprattutto quando scegliamo di trascorrere le nostre vacanze in montagna. Parliamo così di ecoturismo.
Quando parliamo di ecoturismo?
Come già detto, sta diventando sempre più diffuso il fenomeno di ecoturismo, un termine che fin dal nome ci permette di capire l’unione tra l’ecologia e il turismo. Cerchiamo, però di approfondire quando e perché è nato l’ecoturismo.
Il termine è stato coniato per la prima volta nel 1988 da Hector Ceballos-Lascurain che durante i viaggi si era focalizzato sull’interesse di studiare, ammirare e apprezzare gli scenari. Insomma non più semplici viaggi fini a sé stessi, ma momenti di crescita esperienziale e culturale.
L’accezione del termine ecoturismo, successivamente ha subito delle evoluzioni in base ai momenti storici e, arrivando ad acquisire un significato diverso oggigiorno.
Per comprendere bene cosa intendiamo oggi per ecoturismo, bisogna evidenziare prima la differenza tra turismo sostenibile, ecoturismo e turismo responsabile.
Il turismo sostenibile analizza l’impatto sull’ecosistema in termini di inquinamento e sostenibilità, quindi ha un significato legato soprattutto alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente. Come abbiamo già detto, invece, l’ecoturismo è nato con l’idea di godere appieno l’esperienza del viaggio, con un senso soprattutto culturale e di studi. Infine il turismo responsabile, invece, ha sempre avuto un occhio di riguardo verso le popolazioni e l’economia del posto da visitare. È una sorta di viaggio da ‘ospiti’ dove nessuno invade ma si rispetta le tradizioni e gli usi locali.
Alla luce di questo chiarimento, oggi l’ecoturismo abbraccia tutte e tre queste definizioni per cui s’intende: “scegliere un’ambientazione esclusivamente naturale, preoccuparsi di avere un impatto positivo sull’ambiente ed essere una fonte di finanziamento sostenibile per le comunità ospitanti”.
Vuoi diventare ecoturista? Ecco come fare
Compreso bene cosa s’intende per ecoturismo, durante una vacanza in montagna dove si è alla ricerca del relax, ognuno di noi può diventare un ecoturista e può farlo rispettando poche e semplici regole.
- Durante il pernottamento è preferibile scegliere strutture sostenibili, che non fanno sprechi di nessun genere e offrono servizi che non hanno un impatto inquinante sul territorio;
- È possibile preferire dei tour culturali e naturalistici alla scoperta delle bellezze patrimoniali del luogo;
- Utilizzare delle app che ci permettano di conoscere meglio il posto, alla scoperta di itinerari e sentieri locali;
- Decidere di muoversi in visita preferendo mezzi di trasporto non inquinanti, quindi bandite automobili, autobus e motorini. Da preferire camminate a piedi, attività di trekking o la bicicletta;
- Non trascurare il riciclo, rispettando le regole del posto sulla raccolta differenziata, magari informandosi prima di partire con un vademecum;
- Acquistare dei souvenir, magari realizzati con materiali di riciclo e bandire ogni forma di oggettistica presa dalla natura.
Grazie a queste buone norme, potrai anche tu vivere la montagna in relax ma stando in pace con l’ambiente.