Vediamo quali sono le destinazioni imperdibili di un luogo incredibile, diventato patrimonio culturale dell’Unesco: la Val Venosta
In Alto Adige, al confine con la Svizzera, sorge una fantastica valle sempre illuminata dal sole che di recente è entrata a far parte della lista dei patrimoni della cultura dell’Unesco: stiamo parlando della Val Venosta, una bellissima gemma del nostro Paese e meta di tanti turisti appassionati di natura e luoghi incontaminati. Questo luogo presenta moltissime attrazioni storico artistiche, una fantastica natura variegata e moltissimi paesi e borghi che vale assolutamente la pena visitare. Se state cercando un luogo paradisiaco che possa permettervi di trascorrere qualche giornata lontani dal caos, questo è il luogo perfetto per voi! Vediamo quali sono le località migliori da non perdere nella Val Venosta.
La Val Venosta è una delle mete migliori dell’Alto Adige in qualunque stagione: in inverno, ad esempio, gli impianti sciistici permettono di fare bellissime discese sulle piste innevate, mentre l’estate è il momento ideale per fare delle fantastiche escursioni nell’incredibile natura del luogo, con la possibilità di ammirare una fauna unica. Inoltre, come detto in precedenza, questo luogo presenta tantissimi paesi, borghi e attrazioni particolari che vale assolutamente la pena di visitare, ma quali sono i migliori? Ecco la lista.
Glorenza, (Glurns in tedesco) è uno dei comuni più piccoli dell’Alto Adige, con soli 913 residenti fissi, ma è rinomato per la sua singolarità: è infatti la città medievale meglio conservata della regione, avvolta da una cerchia muraria del Cinquecento, commissionata dall’imperatore Massimiliano I, che si è preservata intatta con le sue imponenti porte d’ingresso sovrastate da distintivi tetti spioventi, caratteristici del luogo. Situata lungo le sponde dell’Adige, la città si snoda attorno a piazza del Mercato, evidenziando la sua antica vocazione commerciale attraverso i portici che percorrono il centro (i portici di Glorenza sono unici nella Val Venosta) e che si intrecciano tra gli edifici medievali. Tra le attrazioni del centro vi è la chiesa di San Pancrazio, riconoscibile per il suo campanile a cipolla. All’interno della chiesa si trovano affreschi del Quattrocento, tra cui il celebre Giudizio Universale del 1496, adorna la base del campanile. Glorenza è inclusa nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”.
Situato nel territorio del Comune di Castelbello-Ciardes, il castello ha origini medievali e i primi documenti risalgono al 1238, sebbene le sue radici probabilmente siano più antiche. Costruito per volontà dei signori di Montalban, passò successivamente ai Conti del Tirolo, che lo cedettero ai conti di Hendl. Questi ne mantennero il possesso fino al 1956, quando fu acquisito dallo Stato italiano e ora è di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano. Il castello di Castelbello (Schloss Kastelbell) sorge su uno sperone roccioso alto, dominando la Val Venosta, con il suo imponente profilo visibile dalla strada statale che attraversa la valle. Pur presentando un aspetto di fortezza medievale, il castello non è giunto intatto fino a noi a causa degli incendi e dell’abbandono subiti nel corso dei secoli. Sottoposto a restauri ripetuti dagli anni Sessanta agli anni Novanta, il Castello di Castelbello è oggi aperto al pubblico e offre visite guidate sulla sua storia, oltre a ospitare mostre ed essere sede di concerti.
Il Castel Coldrano (Schloss Goldrain) è situato nel comune di Laces e originariamente fu una fortezza dei conti Hendl, posizionata alle pendici del monte Mezzodì. Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, venne trasformato in una sontuosa dimora nobiliare, pur conservando esternamente il suo carattere austero. La struttura si sviluppa intorno a un ampio cortile interno, con tre ali e bastioni cilindrici lungo la cinta muraria. Anche se gran parte degli arredi e delle opere d’arte originali sono andati perduti nel corso del tempo, all’interno del Castel Coldrano è possibile ammirare una pregevole stufa in maiolica del Cinquecento, tipica di queste terre. Oggi il castello ospita un centro di formazione e aggiornamento professionale, oltre ad essere utilizzato per convegni e eventi privati, con la possibilità di affittare le sue sale.
È sicuramente una delle destinazioni più famose della Val Venosta, soprattutto per il suggestivo campanile sommerso che ai trova nel borgo di Curon, visibile da vicino attraverso il pontile in legno che si estende sulle acque del lago. Il lago di Resia (Reschensee) è un bacino artificiale situato a 1498 metri sopra il livello del mare, creato con la costruzione della grande diga nel 1950. Questa diga ha unito i due laghi naturali della zona, il lago di Resia e il lago di Curon, sommergendo l’antico borgo di Curon Venosta, con il campanile romanico rimasto come testimonianza dell’evento. Il campanile è l’unica parte visibile della chiesa romanica del 1357, ricostruita nel XIX secolo. Da notare che le vicende legate alla formazione del lago di Resia e all’immergersi del borgo di Curon Venosta sono narrate nel libro “Resto qui” di Marco Balzano, considerato uno dei migliori romanzi italiani del XXI secolo.
Uno tra i castelli più suggestivi dell’Alto Adige, Castel Coira (Churburg) ha radici medievali, risalendo al 1260 per volere del principe-vescovo di Coira, Heinrich von Montfort. Situato a Sluderno, anticamente legato alla città svizzera di Coira, nel 1297 passò sotto il feudo dei Matsch, i quali nel Cinquecento ristrutturarono l’edificio in una fusione di stili (romanico, tardogotico e rinascimentale). Il nucleo più antico appare come una solida fortezza medievale, mentre nel primo Cinquecento fu aggiunto un nuovo complesso abitativo in stile gotico, tra il palazzo e il mastio, con l’apertura dei giardini terrazzati. Nel Seicento, il castello fu trasformato in una sontuosa residenza, con l’aggiunta di un loggiato rinascimentale, sale affrescate, e la cappella di San Giacomo. Al suo interno spiccano la Sala delle Armature, con oltre 50 armature antiche e numerose armi, la Sala del Conte Giacomo (Giacomo Trapp VII, feudatario del Cinquecento), decorata con affreschi che narrano la storia del nobile, e la Sala degli Antenati, adornata con i ritratti della famiglia Trapp, detentrice del Castel Coira per secoli.
Principale centro della Val Venosta, Silandro (Schlanders) è una città con poco più di seimila residenti, con radici antichissime (vi è traccia di un insediamento celtico denominato Slaranusa, che significa “fiume dei salici”). Durante il Medioevo, Silandro conobbe un significativo sviluppo, emergendo come uno dei principali centri della regione e uno dei pochi ad ospitare un mercato fiorente. Tra le attrazioni di Silandro si trovano la chiesa gotica dell’Assunta (rimaneggiata nel Seicento), caratterizzata dal suo campanile alto oltre 90 metri, il più alto dell’Alto Adige, e i due castelli (lo Schlandersburg e lo Schlandersberg, il primo situato ai margini del centro, il secondo costruito su un colle che sovrasta la città), insieme al suggestivo centro storico che conserva gran parte della sua struttura originaria.
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